Al tempo dei Greci i simboli di fertilità in tema gastronomico erano le mele cotogne e i datteri. Infatti alla sposa, durante il banchetto nuziale veniva donata una mela cotogna e un solo dattero insieme ad una fetta di torta nuziale preparata con miele e sesamo. In quell’epoca infatti si disponeva di pochi ingredienti e molto spesso si impastavano torte fatte con farina e miele.
Per secoli la cucina rimase di stampo molto semplice e allo stesso tempo anche i dolci.
Con l’avvento dell’epoca romana non si assiste ad un grande cambiamento del ricettario, poiché sulle tavole non è ancora presente lo zucchero. Dal punto di vista dei riti però il cambiamento è evidente. Lo sposo infatti spezzava tra le mani un dolce a base di orzo e ricopriva il capo della sposa con le briciole che poi venivano mangiate dal resto dei commensali. Un rito che era simbolo di sottomissione da parte della sposa, ma anche un augurio alla fertilità.
La prima torta alta nasce nel Medioevo con un assemblaggio di piccoli pani o di biscotti portati dai commensali invitati al banchetto.
Le torte nuziali con copertura bianca arrivarono solo nel 1800, quando il colore bianco era simbolo di purezza e di candore da parte della sposa. Quanto più bianca era la copertura della torta tanto più ricca era la dote della sposa, visto che lo zucchero raffinato era ancora molto costoso e non alla portata di tutti.
Il termine “royal icing” ossia ghiaccia reale deriva infatti dalla copertura completamente bianca della torta nuziale della Regina Vittoria che, recandosi all’altare vestita completamente di bianco, lanciò il costume dell’abito bianco.
E’ nel 1882 , con il matrimonio del figlio della Regina Vittoria, che arriva la prima torta nuziale a più piani come la conosciamo oggi. Il taglio della prima fetta di torta da parte degli sposi era il loro primo dovere coniugale.
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